Sei un giovane disoccupato o un aspirante imprenditore del Sud Italia con un sogno nel cassetto?
Allora c’è una grande novità per te: Resto al Sud 2.0, il nuovo incentivo pensato per aiutarti ad avviare la tua impresa con un forte sostegno economico a fondo perduto.
In questo articolo ti spiegheremo in modo chiaro cos’è Resto al Sud 2.0, quali sono le principali novità rispetto alla versione precedente, quali requisiti devi avere per beneficiarne e soprattutto quali vantaggi concreti offre a chi vuole aprire una nuova attività.
Inoltre, ti presenteremo SudStarter, il portale digitale dedicato che rende l’accesso a Resto al Sud 2.0 semplice e guidato passo dopo passo.
Preparati a scoprire come trasformare la tua idea in realtà imprenditoriale, con un tono motivante ma anche chiaro e autorevole.
Cos’è Resto al Sud 2.0 e cosa cambia rispetto al passato
Resto al Sud 2.0 è un programma di incentivi pubblici lanciato nel 2024 per favorire la nascita e lo sviluppo di nuove imprese nel Mezzogiorno.
Si tratta di un’evoluzione potenziata della misura “Resto al Sud” originale, con miglioramenti significativi rispetto al passato.
In primo luogo, l’intero sostegno finanziario è erogato a fondo perduto, eliminando la necessità di accendere un prestito bancario come avveniva in precedenza.
In altre parole, non dovrai più restituire nulla: i contributi che ricevi sono sovvenzioni dirette per la tua impresa.
Questa è una svolta importante, perché prima una parte dell’incentivo era costituita da un finanziamento a tasso zero da restituire; adesso invece tutto l’aiuto è concentrato in contributi a fondo perduto e voucher, unificando ciò che prima era frammentato in più strumenti.
Le principali novità di Resto al Sud 2.0 possono essere riassunte così:
- Contributi a fondo perduto più alti: il programma copre fino al 75% delle spese per progetti di investimento fino a 120.000 euro e fino al 70% delle spese per progetti tra 120.000 e 200.000 euro.
Il tetto massimo finanziabile per singolo progetto è stato portato a 200.000 euro, un enorme passo avanti rispetto al passato.
Ciò significa che anche iniziative più ambiziose possono ricevere un sostegno significativo (ad esempio, su un progetto da 200.000 €, l’incentivo può arrivare a 140.000 € a fondo perduto). - Voucher di avvio: oltre al contributo principale, Resto al Sud 2.0 introduce un voucher iniziale non rimborsabile per aiutarti nelle prime spese.
Puoi ottenere fino a 40.000 euro di voucher (che salgono a 50.000 euro se investi in soluzioni innovative, tecnologie digitali o progetti di ecosostenibilità) per acquistare beni e servizi essenziali all’avvio della tua attività.
Questo voucher è erogato subito, in conto capitale, dandoti liquidità immediata per partire col piede giusto. - Nessun mutuo bancario richiesto: come anticipato, non serve più richiedere un prestito bancario da affiancare al contributo statale.
L’agevolazione ora è composta esclusivamente da voucher + contributi a fondo perduto, alleggerendo totalmente il futuro imprenditore dal peso di un debito iniziale. In pratica, potrai finanziare gran parte degli investimenti della tua startup senza indebitarti. - Servizi integrati di accompagnamento: Resto al Sud 2.0 non offre solo soldi, ma anche un ecosistema di supporto.
La misura infatti combina incentivi economici con percorsi formativi e di tutoraggio per guidare l’aspirante imprenditore in ogni fase del progetto.
Grazie alla collaborazione con enti come Invitalia e l’Ente Nazionale per il Microcredito, i beneficiari avranno a disposizione consulenza specialistica, tutor tecnici e gestionali e altri servizi di assistenza durante l’avvio dell’attività (per un valore aggiuntivo stimato di 5.000 € in servizi di tutoring).
Questo approccio integrato era assente nella misura precedente e rappresenta un cambiamento di paradigma nel sostenere l’imprenditorialità giovanile.
Da sottolineare che questa nuova versione di Resto al Sud è sostenuta da risorse ingenti: sono stati stanziati complessivamente circa 800 milioni di euro (fondi europei FSE+ e risorse PNRR) per finanziare il programma.
Si tratta di un investimento pubblico strategico senza precedenti per stimolare l’imprenditorialità giovanile e creare occupazione qualificata nelle aree più fragili del Paese.
In sintesi, Resto al Sud 2.0 è molto più potente e vantaggioso del suo predecessore: più soldi a fondo perduto, niente prestiti da restituire, un massimale più alto e un supporto completo attorno all’imprenditore.
Una vera “marcia in più” per chi vuole fare impresa al Sud.
Requisiti per accedere a Resto al Sud 2.0
Ti stai chiedendo chi può ottenere questi incentivi?
Resto al Sud 2.0 si rivolge principalmente ai giovani del Mezzogiorno che si trovano senza lavoro e desiderano mettersi in proprio.
Ecco, in sintesi, i requisiti chiave per l’accesso all’agevolazione:
- Età: devi avere tra 18 e 35 anni (non ancora compiuti al momento della domanda).
Il bando è riservato ai giovani under 35 perché l’obiettivo è contrastare la disoccupazione giovanile nel Sud Italia, valorizzando le energie e le idee dei nuovi talenti.
Se rientri in questa fascia d’età, sei già sulla buona strada. - Residenza e territorio: Resto al Sud 2.0 è dedicato a chi vive (o intende avviare la propria attività) nelle regioni del Mezzogiorno.
In particolare, sono coperte Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, cioè tutte le regioni del Sud e Isole.
Inoltre, sono incluse anche alcune aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2009 e 2016, per favorire la ripresa imprenditoriale in quei territori.
È importante quindi che la tua nuova impresa abbia sede operativa in una di queste zone.
Se attualmente risiedi altrove ma vuoi trasferirti in Sud Italia per aprire l’attività, il regolamento ti consente di farlo (nelle edizioni precedenti era richiesto di spostare la residenza entro 60 giorni dall’eventuale ammissione al finanziamento).
L’obiettivo è rilanciare il tessuto economico locale, quindi il tuo progetto deve avere ricadute sul territorio meridionale o nelle aree ammissibili. - Stato occupazionale: il requisito fondamentale è che tu non abbia un lavoro stabile al momento della domanda.
Il bando è rivolto a giovani disoccupati, inoccupati o inattivi, ovvero coloro che non risultano occupati né iscritti ad alcun corso di studi o formazione (i cosiddetti NEET, Not in Education, Employment or Training).
In pratica, se sei senza lavoro (o magari fai lavoretti saltuari) e vuoi creare qualcosa di tuo, hai il profilo giusto.
Rientrano tra i beneficiari anche i giovani disoccupati che stanno seguendo programmi di politiche attive per il lavoro come il programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori) o che percepiscono strumenti di sostegno al reddito (ad esempio l’Assegno di Inclusione).
Anche chi vive situazioni di marginalità, vulnerabilità sociale o discriminazione (come definite dal Piano Nazionale Giovani, Donne e Lavoro) è espressamente incluso nella platea dei destinatari.
Questo vuol dire che la misura è molto inclusiva: si rivolge a chiunque si trovi in difficoltà occupazionale, con un’attenzione speciale ai giovani NEET scoraggiati, alle donne del Sud che faticano a trovare lavoro e ai disoccupati di lungo periodo.
Resto al Sud 2.0 nasce proprio per trasformare queste situazioni di difficoltà in opportunità concrete di rilancio professionale e personale. - Nuova attività imprenditoriale: devi utilizzare l’incentivo per avviare una nuova impresa o attività professionale.
Sono ammesse iniziative sia in forma individuale (ditta individuale, libero professionista con Partita IVA) sia in forma societaria (S.n.c., S.a.s., S.r.l., società cooperativa o società tra professionisti).
Puoi dunque costituire una nuova società oppure operare come lavoratore autonomo, anche appena iscritto a un Ordine professionale.
L’importante è che si tratti di un’attività nuova: non puoi ottenere Resto al Sud 2.0 per un business che hai già avviato e operativo.
In particolare, non devi essere titolare di un’impresa attiva nello stesso settore (stesso codice ATECO) da almeno sei mesi prima.
Questo per assicurare che il finanziamento vada davvero a nuove idee e non a imprese già esistenti.
Se hai aperto la partita IVA da poco ma l’attività è ancora inattiva (in fase preparatoria), potresti comunque rientrare: il decreto consente la candidatura di iniziative avviate nel mese precedente la domanda purché non ancora operative.
In poche parole, Resto al Sud 2.0 è pensato per chi parte da zero o quasi.
Riassumendo i requisiti: se hai meno di 35 anni, risiedi (o sei pronto a risiedere) al Sud, non hai un lavoro attuale e vuoi avviare un’impresa da zero, hai tutti i presupposti per accedere a Resto al Sud 2.0.
Questa misura vuole dare una chance proprio a te, che magari hai un progetto nel cassetto ma finora ti sei scontrato con la mancanza di fondi o con la burocrazia.
Adesso le porte sono aperte: l’importante è presentare un’idea valida e rispettare le condizioni sopra elencate.
I vantaggi concreti di Resto al Sud 2.0 per la tua nuova impresa
Vediamo ora perché Resto al Sud 2.0 è così vantaggioso per un giovane che vuole avviare un’attività.
Quali benefici tangibili offre rispetto a cercare finanziamenti tradizionali o rispetto alla vecchia versione dell’incentivo?
Ecco i punti di forza che rendono questa misura unica e imperdibile:
- Fino al 100% di copertura delle spese iniziali: sommando contributo a fondo perduto e voucher di avvio, Resto al Sud 2.0 può arrivare a finanziare quasi per intero il tuo investimento iniziale.
Ad esempio, se presenti un progetto da 100.000 €, potresti ricevere fino a 75.000 € di contributo a fondo perduto più, poniamo, 25.000 € di voucher per le spese di avviamento – coprendo così l’intera somma.
Per progetti più grandi, il finanziamento complessivo può raggiungere cifre notevoli: su 200.000 € di costi, potresti ottenere fino a 140.000 € di contributo e 50.000 € di voucher per le spese innovative.
In pratica, ti viene dato tutto il “carburante” finanziario per partire, riducendo al minimo l’apporto di capitali propri.
Questo abbassa enormemente la barriera d’ingresso all’imprenditorialità. - Nessun debito da restituire: uno dei vantaggi più grandi (e rassicuranti) è che i fondi ottenuti non dovranno essere rimborsati.
Parliamo infatti di contributi a fondo perduto, non di prestiti.
A differenza di un mutuo bancario, qui non maturano interessi e non avrai rate mensili da restituire negli anni a venire.
Ciò ti permette di iniziare l’attività senza il peso di un indebitamento sulle spalle, concentrandoti sullo sviluppo del business.
L’eliminazione del prestito bancario (che nella versione precedente copriva il 65% dell’investimento) è una “svolta epocale”: adesso quello stesso 65% (e anzi il 70-75%) ti viene dato a fondo perduto.
Significa che lo Stato scommette su di te e investe nella tua idea, condividendo il rischio imprenditoriale.
Per un neo-imprenditore, partire senza debiti significa poter reinvestire gli utili nei primi anni di attività invece di restituirli a una banca. - Un “tesoretto” iniziale per partire subito: grazie al voucher di avvio hai una somma immediatamente disponibile per coprire le prime spese indispensabili.
Spesso i primi mesi di un’attività richiedono acquisti urgenti (attrezzature, macchinari, licenze software, consulenze, affitto locali, marketing di lancio, ecc.) quando ancora non hai entrate.
Il voucher – fino a 40.000 €, o 50.000 € se investi in innovazione tecnologica, digitale o sostenibilità ambientale – serve proprio a questo.
È un contributo non rimborsabile al 100% (copre interamente quelle spese iniziali ammissibili) e viene erogato subito, così non devi anticipare tu il denaro.
In pratica è come avere un capitale seed garantito per accendere i motori del tuo progetto.
Questo abbattimento dell’ostacolo finanziario iniziale è un vantaggio concreto: potrai permetterti strumenti migliori, professionisti qualificati e un lancio più solido della tua impresa, senza dover cercare piccoli prestiti o usare tutti i tuoi risparmi personali. - Supporto formativo e accompagnamento esperto: Resto al Sud 2.0 non ti lascia da solo ad affrontare le sfide di aprire un’impresa.
Uno dei vantaggi più apprezzabili è la presenza di un percorso di formazione e tutoraggio incluso nell’iniziativa.
In collaborazione con l’Ente Nazionale Microcredito (ENM) e sotto il coordinamento di Invitalia, vengono offerti ai beneficiari servizi di assistenza tecnica e gestionale per migliorare le proprie competenze imprenditoriali e facilitare il successo del progetto. Avrai accesso a formazione mirata, ad esempio workshop o corsi per imparare a gestire meglio l’azienda, e a tutor che ti affiancheranno nelle varie fasi: dalla stesura del business plan alla gestione finanziaria, fino alla rendicontazione finale delle spese. Ogni progetto ammesso riceverà servizi di tutoraggio professionale del valore di 5.000 € (4.000 € di tutoring tecnico individuale e 1.000 € di tutoring gestionale) senza costi per te.
Questo sostegno aumenta le probabilità di successo dell’iniziativa, perché ti aiuta a evitare errori tipici di chi è alle prime armi e a prendere decisioni informate.
In pratica, non avrai solo i soldi, ma anche i consigli giusti per usarli al meglio e far crescere la tua impresa in modo sostenibile.
È un vantaggio spesso sottovalutato ma fondamentale: molte start-up falliscono per inesperienza gestionale, qui invece c’è un intero ecosistema pronto ad accompagnarti. - Incentivi calibrati su innovazione e sviluppo sostenibile: la struttura dell’agevolazione premia i progetti più innovativi e attenti all’ambiente.
Lo vediamo dal voucher maggiorato (50k) per chi investe in tecnologie digitali, soluzioni innovative o risparmio energetico, ma anche dalla possibilità di rimodulare le spese tra beni materiali, consulenze e formazione per adattarsi ai cambiamenti di mercato.
Questo significa che Resto al Sud 2.0 incoraggia i giovani a creare imprese moderne, competitive e sostenibili, allineate con le sfide attuali (digitale, green economy, ecc.). Se la tua idea d’impresa è innovativa, avrai strumenti ancora migliori per realizzarla. Inoltre, la misura è compatibile con altri incentivi nazionali ed europei (entro i limiti “de minimis”), come ad esempio voucher digitali 4.0, crediti d’imposta per beni strumentali green o bonus assunzioni.
Questo può raddoppiare l’effetto leva degli investimenti privati e creare un circolo virtuoso: potrai sommare più aiuti e potenziare ulteriormente il tuo progetto.
In definitiva, Resto al Sud 2.0 offre vantaggi concreti e immediati a chi vuole mettersi in proprio: capitale iniziale senza debiti, copertura finanziaria elevata, mentoring e formazione.
È difficile ottenere condizioni simili altrove, soprattutto per un giovane alla prima esperienza imprenditoriale.
Con un supporto del genere, il rischio d’impresa si riduce e puoi concentrarti davvero sull’idea, sapendo di avere alle spalle un paracadute finanziario e dei tutor che ti guidano.
Questo incentivo trasforma quello che prima poteva sembrare un salto nel buio (aprire una start-up da zero) in un percorso strutturato e accompagnato.
È un’occasione da cogliere al volo per dare vita alla tua impresa con basi solide.
SudStarter: il portale che semplifica l’accesso a Resto al Sud 2.0
Ok, Resto al Sud 2.0 è una grande opportunità – ma come fare concretamente a ottenere questi contributi?
Spesso il problema non è solo avere una buona idea, ma sapersi muovere tra burocrazia, bandi e documenti.
Ed è qui che entra in gioco SudStarter: un nuovo portale digitale pensato proprio per accompagnare i giovani imprenditori del Mezzogiorno nell’accesso a Resto al Sud 2.0.
SudStarter nasce dall’esperienza di professionisti che hanno già contribuito al successo di moltissimi progetti con la prima edizione di Resto al Sud.
In particolare, è un’iniziativa lanciata nel 2025 dalla Nocera Consulting, società leader nella consulenza in finanza agevolata, che vanta centinaia di progetti finanziati all’attivo.
L’idea alla base di SudStarter è offrire un punto di riferimento unico e completo per chi vuole candidarsi a Resto al Sud 2.0, semplificando ogni fase del percorso grazie al supporto di esperti qualificati.
Come ha dichiarato il fondatore Raffaele Nocera, il successo di un progetto imprenditoriale dipende sì dalla qualità dell’idea, ma anche dalla capacità di “navigare efficacemente nel mondo dei finanziamenti pubblici”.
SudStarter è stato progettato proprio per rendere questa “navigazione” facile e alla portata di tutti i giovani aspiranti imprenditori.
Cosa offre in concreto SudStarter?
Ecco le caratteristiche principali del portale e i servizi che mette a disposizione (tutti gratuiti nella fase iniziale di consulenza):
- Consulenza personalizzata gratuita: appena entri in contatto con SudStarter, il tuo progetto viene preso in carico da consulenti esperti in finanza agevolata.
Avrai subito una prima valutazione gratuita e senza impegno della tua idea imprenditoriale.
Questo colloquio preliminare serve a verificare i requisiti (ad esempio controllare che tu abbia i requisiti anagrafici e che la tua idea rientri tra quelle finanziabili) e a capire insieme quale strategia adottare.
Puoi fare la consulenza via telefono, email, videocall o di persona: scegli tu il canale che preferisci, SudStarter ti viene incontro ovunque tu sia.
L’aspetto importante è che non sei solo: fin da subito hai un professionista al tuo fianco che conosce a fondo il bando Resto al Sud 2.0 e ti può consigliare al meglio. - Business plan su misura: uno degli ostacoli principali per ottenere i fondi è presentare un business plan convincente, dettagliato e coerente con le richieste del bando.
Il team di SudStarter ti aiuta proprio in questo, elaborando insieme a te un piano d’impresa personalizzato e realistico.
Grazie all’esperienza maturata in precedenti progetti, i consulenti sanno quali elementi devono emergere (analisi di mercato, sostenibilità economica, numero di posti di lavoro creati, innovatività, etc.) per aumentare le chance di approvazione. Otterrai quindi un business plan professionale, che non solo è fondamentale per la domanda di finanziamento, ma ti sarà utile anche come roadmap per far crescere la tua azienda.
Un buon progetto parte da un buon piano, e con SudStarter avrai un supporto di qualità in questa fase cruciale. - Assistenza completa nella domanda: compilare la domanda per Resto al Sud 2.0 e preparare tutta la documentazione richiesta può essere complesso.
SudStarter offre un supporto burocratico-amministrativo totale: ti aiuta a predisporre tutti i moduli, raccogliere i documenti necessari (certificati, dichiarazioni, preventivi di spesa, etc.) e inviare la domanda sulla piattaforma Invitalia senza errori né ritardi.
Essendo un servizio specializzato, è sempre aggiornato sulle ultime novità normative e sui criteri di valutazione adottati; quindi, sa come evitare gli errori comuni che potrebbero portare a un rifiuto o a richieste di integrazione.
In pratica ti prende per mano in tutta la trafila burocratica, sollevandoti da ansie e incertezze.
Così tu puoi focalizzarti sugli aspetti imprenditoriali, mentre i professionisti si occupano delle scartoffie. - Monitoraggio e affiancamento post-domanda: il supporto di SudStarter non termina con l’invio della candidatura.
Il portale infatti garantisce un monitoraggio continuo dello stato della pratica e ti tiene aggiornato ad ogni passo (esito dell’istruttoria, eventuali comunicazioni da Invitalia, tempistiche per l’erogazione).
Se la tua domanda viene accolta, i consulenti ti guideranno anche nelle fasi successive, ad esempio nell’apertura della partita IVA/società se non l’hai ancora fatto, e soprattutto nell’utilizzo corretto dei fondi.
Ti aiuteranno a gestire la rendicontazione delle spese, cioè dimostrare come hai speso il contributo, fase necessaria per ottenere le tranche di pagamento e il saldo finale.
Questa assistenza nella fase di realizzazione del progetto è fondamentale: evita che tu possa commettere ingenuità (spese non ammissibili, mancanza di documenti giustificativi, ecc.) che compromettano il finanziamento.
Con SudStarter avrai qualcuno che vigila sul tuo progetto insieme a te, assicurandosi che tutto proceda regolarmente fino al successo finale. - Formazione imprenditoriale e networking: come valore aggiunto, SudStarter organizza anche webinar, risorse formative e community per far crescere le tue competenze imprenditoriali.
Inoltre, entrando nell’ecosistema SudStarter potrai connetterti con altri giovani imprenditori del Sud, scambiando esperienze e magari creando collaborazioni. L’aspetto formativo è coerente con lo spirito di Resto al Sud 2.0, che non vuole darti solo soldi ma aiutarti a diventare un imprenditore di successo a 360 gradi.
In breve, SudStarter è un partner digitale che rende tutto il percorso molto più semplice e sicuro.
Avere al fianco professionisti che hanno già accompagnato con successo centinaia di start-up significa ridurre drasticamente il margine d’errore e aumentare la probabilità di ottenere il finanziamento.
Il portale è stato pensato per essere accessibile e immediato: puoi collegarti all’indirizzo ufficiale e prenotare in pochi click una consulenza gratuita con un esperto.
Ti basterà inserire i tuoi dati e verrai ricontattato in breve tempo.
Già nella prima consulenza gratuita potrai verificare la tua idoneità al bando e ricevere consigli personalizzati su come presentare al meglio la domanda.
Questo significa che anche se sei alle prime armi e magari intimorito dalla burocrazia, hai uno strumento concreto per partire con il piede giusto.
“Con SudStarter vogliamo offrire un punto di accesso privilegiato e completo per tutti i giovani tra i 18 e i 35 anni che desiderano avviare un’attività nel Mezzogiorno” ha dichiarato il dott. Raffaele Nocera presentando il portale.
Ed è proprio così: grazie a SudStarter, l’accesso a Resto al Sud 2.0 diventa alla portata di tutti coloro che hanno un’idea valida.
Non rischi di perderti tra scartoffie o requisiti poco chiari, perché hai chi ti guida passo passo.
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Resto al Sud 2.0 rappresenta davvero una straordinaria opportunità per i giovani del Sud che vogliono costruirsi un futuro da imprenditori.
Mai come ora esisteva un incentivo così generoso in termini di contributi a fondo perduto, pensato su misura per i giovani talenti meridionali.
Se hai un progetto nel cassetto, questo è il momento giusto per tirarlo fuori: le risorse ci sono, il sostegno c’è, e con SudStarter anche l’affiancamento specializzato è a portata di mano.
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In questo incontro valuteremo insieme la tua idea, controlleremo i requisiti e ti indicheremo la strada migliore per presentare la domanda di finanziamento.
Ricorda che i fondi di Resto al Sud 2.0, pur essendo consistenti, non sono illimitati: le domande verranno accolte fino a esaurimento delle risorse disponibili, quindi muoversi in anticipo è importante.
Sono già tantissimi i giovani che si stanno attivando per cogliere questa occasione, perciò gioca d’anticipo.
Prenotando ora la consulenza, potrai preparare il tuo progetto con calma e presentarlo non appena i bandi saranno operativi, assicurandoti una posizione privilegiata.
Inoltre, farti accompagnare da professionisti aumenta di molto le tue probabilità di ottenere il via libera ai finanziamenti – e quindi di vedere la tua impresa nascere davvero.
Il Mezzogiorno ha bisogno di nuove idee, di energie fresche e di imprenditori coraggiosi: Resto al Sud 2.0 è il trampolino che aspettavi per fare il grande salto.
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