Se vivi nel Mezzogiorno e sei disoccupato, non hai bisogno che qualcuno ti spieghi quanto sia difficile trovare stabilità: lavori precari, salari bassi, competenze spesso sottovalutate, assenza di prospettive reali.
Per molti, la scelta sembra obbligata: restare fermi o emigrare.
Ma oggi esiste un’alternativa concreta, e si chiama Resto al Sud 2025.
Non si tratta di un sussidio una tantum o di una promessa astratta, ma di un vero investimento pubblico per chi è fuori dal mercato del lavoro ma ha ancora energie, idee e volontà da mettere in campo.
Lo Stato, con questo bando, ti mette nelle condizioni di creare lavoro per te stesso, anziché continuare a cercarlo invano.
Hai una passione per l’artigianato?
Vuoi aprire una tua attività di servizi?
Hai competenze nel digitale?
Con Resto al Sud 2025 puoi trasformare un’idea in impresa anche se oggi non hai i capitali per farlo.
Contributi fino al 100% delle spese coperte, metà a fondo perduto e metà con un prestito senza interessi.
In un territorio come il Sud, dove troppe volte il talento viene ignorato e il merito frustrato, questo bando rappresenta una svolta reale per chi è pronto a mettersi in gioco.
Non è necessario avere già un business avviato.
Anzi, è pensato per chi vuole partire da zero, proprio come te.
In questo articolo troverai spiegato in modo chiaro, pratico e dettagliato:
✅ Cos’è Resto al Sud 2025 e perché è un’occasione reale per chi è disoccupato nel Mezzogiorno
✅ Chi può partecipare al bando, con requisiti e condizioni aggiornate
✅ Cosa serve per presentare la domanda in modo corretto e senza errori
✅ Perché affidarti a professionisti come Sud Starter – Nocera Consulting può aumentare concretamente le tue chance di approvazione
Hai la volontà, il sogno e il coraggio di cambiare la tua vita.
Ora puoi avere anche gli strumenti giusti per farlo.
Che cos’è il bando Resto al Sud 2025
Resto al Sud 2025 è molto più di un semplice incentivo economico: è uno strumento strategico per rilanciare l’economia del Mezzogiorno, dando fiducia e risorse concrete a chi ha voglia di fare impresa.
Si tratta di un’iniziativa pubblica promossa da Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo, con il sostegno del Ministero per la Coesione.
Il bando è pensato per stimolare l’autoimprenditorialità nelle otto regioni del Sud Italia – Campania, Calabria, Sicilia, Puglia, Basilicata, Molise, Abruzzo e Sardegna – nonché nei Comuni del cratere sismico del Centro Italia.
L’obiettivo?
Far nascere nuove imprese locali, valorizzare i talenti che spesso sono costretti ad emigrare, e creare occupazione stabile direttamente sul territorio.
Chi partecipa può accedere a un mix di agevolazioni estremamente vantaggiose, pensate per abbattere le barriere economiche iniziali:
🔹 Fino al 60.000 € a fondo perduto, soldi che non vanno restituiti
🔹 Un finanziamento a tasso zero (senza interessi né garanzie reali) che può coprire fino al 100% della spesa ammessa, a seconda della tipologia di progetto e del numero di soci
In pratica, se hai un’idea valida e sostenibile, puoi aprire un’azienda con il 100% dei costi iniziali coperti.
Nessun anticipo da versare, nessuna fideiussione bancaria.
Solo la volontà di costruire qualcosa di tuo.
In un contesto dove spesso mancano le opportunità, Resto al Sud 2025 è un’occasione concreta per creare lavoro e futuro dove sei nato o dove hai scelto di restare.
Basta solo sapere come presentarsi nel modo giusto.
Chi può partecipare al bando Resto al Sud 2025
Una delle grandi forze del bando Resto al Sud 2025 è la sua accessibilità.
L’iniziativa è stata progettata per offrire una vera possibilità di riscatto a chi, pur avendo competenze, idee e voglia di fare, è rimasto ai margini del mondo del lavoro.
Possono partecipare:
- Persone tra i 18 e i 55 anni, un intervallo ampio che include sia i giovani che vogliono costruire da zero il proprio futuro, sia gli adulti che desiderano reinventarsi dopo una crisi occupazionale.
- Residenti nel Mezzogiorno, o coloro disposti a trasferirsi in una delle regioni ammesse entro 60 giorni dall’approvazione del finanziamento (120 giorni se residenti all’estero). Un’opportunità per tornare, restare o scegliere il Sud come punto di ripartenza.
- Chi non ha un’attività imprenditoriale analoga avviata nei 12 mesi precedenti, così da garantire che il bando sostenga nuove iniziative e non semplici ristrutturazioni aziendali.
- Chi è disoccupato o inattivo, ovvero non titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Questo requisito rende il bando ancora più inclusivo verso chi è fuori dal mercato ma ha talento da spendere.
Inoltre, la domanda può essere presentata anche in forma associata: un vantaggio enorme.
Si possono creare società di persone, SRL o cooperative con più soci beneficiari, aumentando così l’importo massimo finanziabile (fino a 200.000 euro, ovvero 50.000 euro per ciascun socio).
È una scelta perfetta per chi vuole unire competenze, condividere rischi e costruire un’impresa con altri professionisti o amici fidati.
Resto al Sud non è riservato a pochi eletti. È una misura concreta per chi vuole passare all’azione, con il supporto giusto e un progetto ben costruito.
Cosa puoi finanziare con Resto al Sud 2025
Il bando Resto al Sud 2025 sostiene concretamente chi desidera avviare una nuova attività imprenditoriale nel Mezzogiorno, attraverso un contributo economico che copre sia le spese iniziali che gli investimenti strutturali più importanti.
Ma quali sono le spese effettivamente finanziabili? E in quali settori?
Settori ammessi
Puoi accedere agli incentivi se hai un progetto in uno di questi ambiti:
- Artigianato e manifattura locale, ad esempio un laboratorio alimentare, una bottega di prodotti tipici o un’attività sartoriale.
- Commercio e servizi, anche legati al benessere, alla cura della persona, all’assistenza o al tempo libero.
- Turismo e agricoltura, ma solo se vengono rispettati alcuni requisiti specifici richiesti da Invitalia (come l’iscrizione a registri settoriali o il rispetto delle normative di settore).
- Attività digitali e innovative, comprese startup tecnologiche, e-commerce e servizi web.
Spese ammesse dal bando
Il finanziamento copre diverse tipologie di spesa legate alla fase di startup del progetto. In particolare, puoi utilizzare i fondi per:
- Acquisto di beni strumentali, come macchinari, impianti, attrezzature, arredi, hardware.
- Lavori di ristrutturazione e adeguamento dei locali dove si svolgerà l’attività.
- Servizi tecnologici e digitali, come software gestionali, e-commerce, sistemi di prenotazione o soluzioni in cloud.
- Materie prime, forniture iniziali e spese di avvio del marketing, necessarie per il lancio operativo del progetto.
Cosa non puoi finanziare
Non tutte le spese sono ammesse. Per esempio, non sono finanziabili:
- Stipendi e compensi per il personale
- Acquisto di immobili
- Spese pubblicitarie generiche e non documentate
- Costi privi di una connessione diretta e dimostrabile con l’avvio dell’attività
Attenzione: tutte le spese devono essere documentate con preventivi e giustificate nel Business Plan. Questo è uno dei motivi per cui è fondamentale costruire un progetto coerente e dettagliato fin dall’inizio.
Perché molti progetti vengono bocciati (e come evitarlo)
Partecipare al bando Resto al Sud non significa semplicemente avere una buona idea.
Significa anche sapere come presentarla, in modo chiaro, credibile e in linea con i criteri di valutazione di Invitalia.
Molti aspiranti imprenditori commettono l’errore di fare tutto da soli, pensando che basti compilare qualche modulo o improvvisare un Business Plan.
In realtà, il processo è più complesso e richiede competenze tecniche, economiche e strategiche.
Ecco i motivi più frequenti per cui i progetti vengono bocciati:
- ❌ Business Plan generico, poco dettagliato o incoerente: senza una narrazione chiara dell’idea, degli obiettivi e del modello di business, il progetto perde forza e viene considerato debole.
- ❌ Mancanza di un’analisi di mercato: non conoscere il contesto in cui si vuole operare (clienti, competitor, trend) è uno degli errori più gravi. Invitalia valuta anche la sostenibilità dell’impresa nel tempo.
- ❌ Numeri poco realistici o errati: un piano economico-finanziario deve essere coerente, sostenibile e proporzionato all’attività. Previsioni troppo ottimistiche o spese mal calcolate generano dubbi.
- ❌ Inclusione di spese non ammissibili: ogni voce di costo deve rispettare le linee guida del bando. Includere spese non autorizzate (come stipendi o acquisto di immobili) può invalidare l’intero progetto.
- ❌ Assenza di una strategia concreta: non basta dire “voglio aprire un’attività”, serve spiegare come verrà gestita, promossa e fatta crescere nel tempo.
Il problema, quasi sempre, non è l’idea in sé, ma il modo in cui viene comunicata.
Per questo motivo affidarsi a professionisti con esperienza specifica in Resto al Sud può fare la differenza: aiuta a trasformare una buona intuizione in un progetto d’impresa solido, credibile e approvabile.
Con un supporto competente, le probabilità di approvazione aumentano notevolmente.
Non è una questione di fortuna, ma di preparazione.
Perché affidarsi a Sud Starter – Nocera Consulting
Sud Starter, brand di Nocera Consulting, è specializzato nella redazione di Business Plan professionali e nella gestione completa delle domande per Resto al Sud.
Offriamo un servizio chiavi in mano per aumentare le probabilità di approvazione e ottenere davvero il finanziamento.
Con noi hai:
✅ Verifica dei requisiti e registrazione su Invitalia
✅ Business Plan redatto in modo tecnico, efficace e su misura
✅ Analisi di mercato e studio della concorrenza
✅ Invio completo della domanda e gestione dei rapporti con banca e Invitalia
✅ Assistenza post-approvazione e rendicontazione finale
Se sei disoccupato e vuoi creare un’impresa, lavorare per te stesso e restare al Sud, questo è il momento giusto.
Non lasciare che dubbi, paura o mancanza di supporto ti blocchino.
Contattaci oggi stesso per una consulenza gratuita.
Ti aiuteremo a trasformare la tua idea in un progetto finanziabile e concreto.




