Hai un Sogno nel Cassetto? Forse è il Momento di Aprirlo
C’è un’idea che ti ronza in testa da tempo.
Un progetto che prende forma la notte, prima di dormire, o la mattina, guardando fuori dalla finestra.
Il sogno di avviare qualcosa di tuo, di creare valore nella tua terra o in quella che hai scelto come casa.
Spesso, però, quel cassetto rimane chiuso a doppia mandata da due paure comuni: la mancanza di capitali e la complessità della burocrazia.
Se ti riconosci in questa descrizione, questo articolo è per te.
Vogliamo parlarti di “Resto al Sud” non come di un semplice “incentivo”, ma come di un potenziale alleato strategico nel tuo viaggio imprenditoriale.
È un’iniziativa imponente, promossa dal Governo e gestita da Invitalia, che mette a disposizione ben 1.25 miliardi di euro per sostenere la nascita e lo sviluppo di nuove imprese.
Non è un miraggio, ma un’opportunità concreta per trasformare la tua visione in realtà.
Negli ultimi tempi, potresti aver sentito parlare di “Resto al Sud 2.0” e aver pensato che le cose si stessero complicando.
Al contrario.
Esistono oggi due percorsi paralleli, pensati per persone diverse con obiettivi diversi.
Questa guida è stata creata proprio per fare chiarezza, per accompagnarti passo dopo passo nell’analisi dei requisiti di entrambe le misure e aiutarti a capire quale sia la strada giusta per te.
Prendila come una mappa: ti mostreremo il percorso, i requisiti da avere nello zaino e le tappe da superare per raggiungere la meta.
I Requisiti di Resto al Sud (Classico)
Prima di pensare al progetto, al business plan e ai macchinari, la prima domanda da porsi è: “Io, come persona, ho le carte in regola?”.
La versione “classica” di Resto al Sud definisce un profilo ben preciso.
Vediamo insieme quali sono i paletti da rispettare.
Il Requisito Anagrafico
Il primo requisito è anagrafico.
Per accedere a Resto al Sud devi avere un’età compresa tra i 18 e i 55 anni.
Radici e Futuro: Il Requisito della Residenza
Il nome stesso, “Resto al Sud”, evoca un forte legame con il territorio.
Questo legame è un requisito fondamentale.
Per partecipare, devi risiedere in una delle aree geografiche coperte dall’incentivo al momento della domanda.
Queste aree sono:
- Le 8 regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
- I 116 comuni inclusi nell’area del cratere sismico del Centro Italia, situati nelle regioni Lazio, Marche e Umbria.
- Le isole minori marine, lagunari e lacustri di tutto il territorio nazionale.
E se il tuo sogno è proprio quello di trasferirti in uno di questi luoghi per avviare la tua attività? Nessun problema.
Puoi presentare la domanda anche se al momento risiedi altrove.
In caso di esito positivo, avrai l’obbligo di trasferire la tua residenza in uno dei comuni agevolati entro 60 giorni dalla comunicazione di Invitalia.
Questo termine è esteso a 120 giorni se almeno uno dei soci proponenti risiede all’estero.
È un impegno serio, una promessa di voler mettere radici e contribuire attivamente allo sviluppo di quella comunità.
La Situazione Lavorativa: Un Impegno per la Tua Impresa
Resto al Sud è pensato per chi vuole fare dell’imprenditorialità il proprio lavoro principale, non un’attività secondaria.
Per questo motivo, uno dei requisiti più stringenti riguarda la tua situazione lavorativa:
- Al momento della presentazione della domanda, non devi avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
- Devi impegnarti a non instaurare un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento.
La domanda che sorge spontanea a molti è: “Ma se ora ho un posto fisso, devo licenziarmi prima di fare domanda?”.
La risposta è no.
Puoi presentare la domanda anche se hai un contratto a tempo indeterminato, ma dovrai lasciare il lavoro solo se e quando la tua richiesta verrà approvata da Invitalia.
Questo meccanismo ti protegge, permettendoti di fare il grande passo solo quando hai la certezza del supporto economico.
Cosa Conta Davvero
L’incentivo mira a creare nuova imprenditorialità.
Di conseguenza, ci sono delle regole che riguardano le tue esperienze passate.
- Non devi essere stato titolare di un’altra attività d’impresa in esercizio alla data del 21 giugno 2017.
Se hai avviato un’impresa
dopo quella data, puoi comunque accedere a Resto al Sud per consolidarla o diversificarla.
- Se intendi avviare una libera professione, non devi essere stato titolare di una Partita IVA, nei 12 mesi precedenti la presentazione della domanda, per un’attività analoga a quella che vuoi avviare.
- Infine, non devi aver ricevuto altre agevolazioni nazionali per l’autoimprenditorialità negli ultimi tre anni.
L’Unione Fa la Forza: Fare Impresa con dei Soci
Avviare un’impresa è una sfida che spesso si affronta meglio in team.
Resto al Sud lo sa e prevede la possibilità di presentare progetti in forma societaria.
Ma cosa succede se uno dei tuoi soci non ha i requisiti, ad esempio perché ha più di 56 anni o un lavoro a tempo indeterminato? Potete comunque presentare la domanda, a una condizione precisa: i soci che non possiedono i requisiti non devono superare un terzo della compagine sociale e non devono avere rapporti di parentela fino al quarto grado con nessuno dei richiedenti.
In questo caso, il finanziamento sarà calcolato solo sulle quote dei soci che hanno i requisiti.
La Grande Novità: Resto al Sud 2.0, l’Acceleratore per Giovani Under 35
Accanto alla misura classica, il “Decreto Coesione” del 2024 (DL n.
60/2024) ha introdotto “Resto al Sud 2.0”.
È fondamentale capire che non si tratta di una sostituzione, ma di una
corsia preferenziale e parallela, con requisiti e agevolazioni molto specifici, pensata per favorire l’inclusione attiva e l’inserimento lavorativo di una particolare categoria di giovani.
Una Corsia Preferenziale per il Futuro
Resto al Sud 2.0 è un intervento mirato, con una logica diversa.
Mentre la versione classica punta a sostenere un’ampia platea di nuovi imprenditori, la versione 2.0 si concentra su giovani che si trovano in condizioni di maggiore difficoltà nell’accesso al mondo del lavoro.
A Chi si Rivolge Esattamente?
I requisiti qui sono molto più stringenti e cumulativi.
Per accedere a Resto al Sud 2.0 devi:
- Avere meno di 35 anni.
- Trovarti in una delle seguenti condizioni :
- Condizione di marginalità, vulnerabilità sociale o discriminazione, come definite dal Piano Nazionale “Giovani, donne e lavoro”.
- Essere inoccupato, inattivo o disoccupato da almeno 12 mesi.
- Essere un disoccupato destinatario delle misure del programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori).
Come Funziona? Voucher e Fondo Perduto al 100%
La differenza più grande sta nella struttura finanziaria.
Resto al Sud 2.0 non prevede un finanziamento bancario, ma solo contributi a fondo perduto, cioè soldi che non devono essere restituiti.
L’agevolazione può assumere due forme, e dovrai scegliere quale fa al caso tuo perché non sono cumulabili :
- Voucher di Avvio: Un contributo a fondo perduto che copre il 100% delle spese iniziali, fino a un massimo di 40.000 euro.
Questo importo sale a 50.000 euro se il tuo progetto prevede l’acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici, digitali o finalizzati alla sostenibilità ambientale.
È ideale per chi ha bisogno di un capitale di partenza contenuto ma immediato. - Contributo a Fondo Perduto su Programmi di Spesa: Per progetti più strutturati, è previsto un contributo a fondo perduto che copre:
- Il 75% delle spese per programmi di investimento fino a 120.000 euro.
- Il 70% delle spese per programmi di investimento compresi tra 120.001 e 200.000 euro.
Per fare chiarezza e aiutarti a orientarti, ecco una tabella che mette a confronto le due misure.
| Caratteristica | Resto al Sud (Classico) | Resto al Sud 2.0 |
| Target (Età) | 18 – 55 anni | Under 35 |
| Target (Status) | Non titolari di lavoro a tempo indeterminato | Disoccupati, inattivi, vulnerabili, GOL |
| Struttura Finanziaria | 50% fondo perduto + 50% finanziamento a tasso zero | 100% fondo perduto (tramite voucher o contributo) |
| Limite Finanziamento | Fino a 60.000 euro (individuale), fino a 200.000 euro (società) | Fino a 50.000 euro (voucher), fino a 200.000 euro (programma di spesa) |
| Obiettivo Principale | Sviluppo imprenditoriale ampio | Inclusione attiva e inserimento lavorativo giovanile |
Il Tuo Progetto ha le Carte in Regola? Spese e Settori Finanziabili
Una volta verificati i requisiti personali, è il momento di guardare al progetto.
Non tutte le idee e non tutte le spese possono essere finanziate.
Analizziamo i requisiti oggettivi della tua futura impresa.
I Settori Ammessi: Dove Può Nascere la Tua Impresa
La platea dei settori ammessi è molto ampia e copre gran parte delle attività economiche, con l’obiettivo di stimolare un tessuto imprenditoriale diversificato.
Sono finanziabili le attività che rientrano in :
- Industria e Artigianato: dalla produzione di manufatti alla creazione di oggetti unici.
- Trasformazione di prodotti agricoli, pesca e acquacoltura: per creare valore aggiunto partendo dalle materie prime del territorio.
- Fornitura di servizi alle imprese e alle persone: un campo vastissimo che include consulenza, marketing digitale, servizi informatici, ma anche attività come palestre, centri estetici, lavanderie, scuole di danza o studi di tatuaggi.
- Turismo: B&B, agenzie di viaggio, organizzazione di eventi, catering, guide turistiche.
- Commercio: con la Legge 156/2021 anche il commercio è stato incluso.
Spesso viene data priorità a progetti innovativi, come e-commerce specializzati o piattaforme per la vendita di prodotti locali. - Attività libero-professionali: sia in forma individuale che societaria (studi di avvocati, architetti, ingegneri, medici, geologi, etc.).
Sono escluse, principalmente, le attività agricole primarie (la coltivazione diretta) e, nel caso di Resto al Sud classico, il commercio al dettaglio tradizionale non innovativo.
Le Spese Ammissibili: Come Puoi Usare i Fondi
La copertura del 100% delle spese si riferisce a un elenco ben preciso di costi che puoi sostenere con il finanziamento.
Ecco le principali categorie:
- Opere murarie e assimilate: come ristrutturazione o manutenzione straordinaria di un immobile.
Questa voce può rappresentare al massimo il 30% del totale del programma di spesa. - Macchinari, impianti e attrezzature: devono essere rigorosamente nuovi di fabbrica.
L’acquisto di beni usati non è ammesso. - Programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione (TIC): include software, licenze, creazione di siti web e piattaforme e-commerce.
- Spese di gestione: questa voce copre i costi operativi iniziali e può rappresentare al massimo il 20% del programma di spesa.
Include materie prime, utenze (luce, acqua, gas), canoni di locazione o leasing, e garanzie assicurative.
Attenzione: Cosa Devi Pagare di Tasca Tua (Le Spese NON Ammissibili)
Questo è un punto cruciale, spesso sottovalutato, che può creare problemi di liquidità.
La dicitura “copertura al 100%” può essere fuorviante, perché si riferisce solo alle spese ammissibili.
Ogni impresa, però, ha dei costi che Resto al Sud non copre e che dovrai sostenere con capitale proprio o altre forme di finanziamento.
Le principali spese non ammissibili sono:
- Spese di progettazione e promozione.
- Costi per consulenze (commercialista, avvocato, consulente del lavoro, etc.).
- Costi del personale e stipendi dei dipendenti.
- Spese notarili e costi per la costituzione della società.
- L’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) su tutti i tuoi acquisti.
Questo è un costo significativo che devi sempre calcolare e anticipare.
La consapevolezza di questi costi “extra” è fondamentale per costruire un piano finanziario realistico e sostenibile, evitando di trovarsi senza liquidità a metà del percorso.
Quanti Soldi Posso Ottenere?
Veniamo al dunque: a quanto ammonta concretamente l’aiuto che puoi ricevere? La risposta cambia a seconda della misura e della forma della tua impresa.
Il Calcolo per Resto al Sud (Classico)
Per la misura classica, il finanziamento è strutturato per supportare sia i singoli che i team.
- Impresa individuale: il finanziamento massimo è di 60.000 euro.
- Società: si possono ottenere fino a 50.000 euro per ogni socio con i requisiti, fino a un tetto massimo di 200.000 euro per l’intera società (raggiungibile con 4 o più soci).
La vera magia sta nella composizione di questo finanziamento:
- 50% è un contributo a fondo perduto: questi sono soldi che ricevi e non dovrai mai restituire.
- 50% è un finanziamento bancario a tasso zero: questa è la parte di prestito, che dovrai restituire (solitamente in 8 anni, con 2 di preammortamento), ma gli interessi sono interamente pagati da Invitalia.
Esempio pratico: se avvii un’impresa individuale con un progetto da 60.000 euro, riceverai 30.000 euro a fondo perduto e 30.000 euro di prestito bancario, sul quale non pagherai alcun interesse.
Un Ulteriore Contributo a Fondo Perduto
Ma non è finita qui.
Per premiare chi porta a termine con successo il proprio programma di spesa, Resto al Sud prevede un ulteriore contributo a fondo perduto, erogato alla fine del percorso.
Questo “bonus” ammonta a:
- 15.000 euro per le imprese individuali.
- Fino a 40.000 euro per le società (calcolato come 10.000 euro per ogni socio).
Questo premio è un’iniezione di liquidità preziosissima per consolidare l’attività una volta che gli investimenti iniziali sono stati completati.
Il Calcolo per Resto al Sud 2.0
Come abbiamo visto, per Resto al Sud 2.0 il calcolo è diverso perché si tratta interamente di fondo perduto.
Ricapitolando:
- Voucher: 100% delle spese coperte, fino a 40.000 o 50.000 euro.
- Contributo: 70-75% di fondo perduto su progetti che possono arrivare fino a 200.000 euro.
Dall’Idea all’Impresa: La Guida Passo-Passo per la Domanda
Ora che hai la mappa dei requisiti, è il momento di intraprendere il viaggio.
La procedura di domanda è interamente digitale e gestita da Invitalia, ma richiede preparazione e attenzione ai dettagli.
Gli Strumenti del Mestiere: Cosa Ti Serve Prima di Iniziare
Prima ancora di scrivere una riga del tuo business plan, assicurati di avere gli strumenti digitali necessari.
Sono indispensabili per interagire con la piattaforma di Invitalia :
- Identità Digitale: SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o CIE (Carta d’Identità Elettronica).
- Posta Elettronica Certificata (PEC): un indirizzo PEC valido e attivo, che sarà il canale di comunicazione ufficiale con Invitalia.
- Firma Digitale: necessaria per firmare elettronicamente la domanda e i documenti.
I Tempi della Burocrazia: Quanto Dovrai Aspettare?
Una delle domande più frequenti è legata alle tempistiche.
È importante avere aspettative realistiche.
Come dice un saggio consiglio, “la finanza agevolata non è adatta ai frettolosi”.
- Valutazione della domanda: Invitalia si impegna a comunicare l’esito entro 60 giorni dalla presentazione.
- Delibera bancaria: Se la domanda è approvata (per Resto al Sud classico), dovrai rivolgerti a una delle banche convenzionate per ottenere la delibera sul finanziamento.
Questa fase può richiedere da qualche settimana a un paio di mesi. - Erogazione: Una volta ottenuta la delibera bancaria e firmato il contratto con Invitalia, i fondi vengono erogati per Stati di Avanzamento Lavori (SAL).
Il primo acconto (dopo aver realizzato almeno il 50% delle spese) arriva in circa 30 giorni dalla richiesta; il saldo finale in circa 60 giorni, dopo un sopralluogo di verifica.
Evitare le Trappole: Gli Errori più Comuni (e Come Non Caderci)
Molte domande vengono respinte per errori che, con un po’ di attenzione, potrebbero essere evitati.
Imparare dalle esperienze altrui è il modo migliore per aumentare le tue probabilità di successo.
- Errore 1: Documentazione Incompleta o Incoerente.
- La trappola: Presentare una domanda con documenti mancanti, scaduti o con dati (nomi, indirizzi, cifre) che non corrispondono tra i vari moduli.
- Come evitarla: Prima di premere “invia”, crea una checklist di tutti i documenti richiesti.
Rileggi ogni singolo campo tre volte, assicurandoti che ogni informazione sia identica in ogni punto in cui viene riportata.
- Errore 2: Un Business Plan Debole o Irrealistico.
- La trappola: Scrivere un’analisi di mercato generica (“il mercato del turismo è in crescita”) o fare previsioni di fatturato esagerate senza alcuna base reale.
- Come evitarla: Fai i compiti.
Basa le tue stime su ricerche concrete, preventivi reali di fornitori, e un’analisi onesta dei tuoi concorrenti.
Sii ambizioso ma credibile.
- Errore 3: Sottovalutare i Costi (Specialmente l’IVA!).
- La trappola: Dimenticarsi che l’IVA, le consulenze e altre spese non ammissibili sono a carico tuo.
Questo errore può mandare in crisi di liquidità il tuo progetto appena nato. - Come evitarla: Prepara due piani finanziari: uno “ufficiale” per Invitalia con solo le spese ammissibili, e uno “reale” per te, che includa ogni singolo costo che la tua impresa dovrà sostenere.
Assicurati di avere un piano per coprire la differenza.
- La trappola: Dimenticarsi che l’IVA, le consulenze e altre spese non ammissibili sono a carico tuo.
- Errore 4: Impreparazione al Colloquio.
- La trappola: Presentarsi al colloquio senza aver riletto a fondo il proprio business plan, balbettando sui numeri o non sapendo rispondere a domande sui concorrenti.
- Come evitarla: Il business plan deve diventare il tuo Vangelo.
Studialo, ripetilo, discutilo con i tuoi soci.
Simula il colloquio, prepara le risposte alle domande più probabili.
La sicurezza che dimostrerai farà la differenza.
- Errore 5: Non Comprendere gli Obblighi Post-Finanziamento.
- La trappola: Pensare che una volta ricevuti i soldi, il gioco sia finito.
L’agevolazione comporta un vincolo a mantenere l’attività per almeno 5 anni.
Una chiusura anticipata o un fallimento possono portare alla revoca dei contributi. - Come evitarla: Sii consapevole che questo è un impegno a lungo termine.
La pianificazione non si ferma all’avvio, ma deve guardare alla sostenibilità dell’impresa nel tempo.
- La trappola: Pensare che una volta ricevuti i soldi, il gioco sia finito.
Se sei arrivato fin qui, significa che il tuo sogno è più di un semplice pensiero passeggero.
Ora che conosci i requisiti, le opportunità e anche le possibili difficoltà.
Il percorso richiede precisione, studio e dedizione.
Non è una strada per improvvisati.
Ma è una strada percorribile.
Migliaia di progetti sono già stati finanziati, creando decine di migliaia di posti di lavoro e, soprattutto, realizzando i sogni di persone come te.
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