Vuoi aprire un’attività nel Sud Italia e cerchi un incentivo concreto per farlo senza rischi eccessivi?
Il bando 2025 di Resto al Sud è l’occasione perfetta per diventare imprenditore, aprire un’azienda e dare valore al territorio.
Ma per ottenere i fondi, serve un Business Plan scritto con cura, visione e realismo.
In questo articolo ti guidiamo passo dopo passo nella redazione del Business Plan ideale per aumentare le probabilità di approvazione e ricevere fino a 200.000 euro di incentivi.
Cos’è Resto al Sud e perché nel 2025 è un’occasione unica
Resto al Sud è l’incentivo nazionale gestito da Invitalia e promosso dal Ministero per la Coesione territoriale.
L’obiettivo è chiaro: favorire la nascita di nuove imprese nel Mezzogiorno, nelle isole e nei Comuni nel Centro Italia.
Nel 2025, il bando si rinnova con un budget ancora più interessante e una copertura del 100% delle spese ammissibili:
- 50% a fondo perduto
- 50% a tasso zero (con interessi pagati da Invitalia)
E se completi il progetto con successo, ottieni anche un bonus extra tra 15.000 e 40.000 euro sempre a fondo perduto.
Requisiti per accedere al bando 2025
Per poter presentare domanda devi rispettare alcuni criteri:
- Età compresa tra 18 e 55 anni (fino a 56 anni non compiuti)
- Residenza in una delle regioni ammissibili o disponibilità a trasferirsi entro 60 giorni dall’approvazione
- Nessun rapporto di lavoro a tempo indeterminato
- Nessuna partita IVA attiva nei 12 mesi precedenti nel medesimo settore dell’attività che si intende avviare
Il bando è valido anche per liberi professionisti, cooperative e società.
L’importanza del Business Plan: la tua carta vincente per il bando Resto al Sud 2025
Il Business Plan non è solo un documento da allegare alla domanda del bando Resto al Sud 2025: è il cuore pulsante della tua idea imprenditoriale.
È qui che prendi la tua visione e la trasformi in un progetto concreto, credibile, strutturato. Scrivere un Business Plan efficace significa non solo avere più possibilità di ottenere i finanziamenti, ma soprattutto dimostrare – a te stesso e a chi ti valuterà – che la tua attività ha fondamenta solide, obiettivi chiari e reali prospettive di crescita.
Il Business Plan è la tua presentazione ufficiale: mette nero su bianco chi sei, cosa vuoi fare, perché il tuo progetto ha senso oggi e perché vale la pena investirci.
Deve raccontare l’idea con linguaggio tecnico ma accessibile, sostenuto da dati, previsioni economiche, analisi del contesto e piani di azione dettagliati.
Non basta un’idea brillante: serve dimostrare che è anche realizzabile, sostenibile e redditizia.
Struttura del Business Plan perfetto
Per affrontare con successo il bando Resto al Sud, il tuo Business Plan dovrebbe essere strutturato in sezioni ben definite, ciascuna con uno scopo preciso.
Ecco come comporlo:
1. Executive Summary
È la sintesi iniziale che racchiude in poche righe l’essenza del tuo progetto.
Devi rispondere alle domande fondamentali:
- Cosa vuoi realizzare?
- Dove?
- Con quali risorse e competenze?
- Per chi?
- In cosa ti distingui rispetto alla concorrenza?
Un buon executive summary cattura l’attenzione e invoglia a leggere tutto il resto.
2. Descrizione dell’attività
In questa sezione si entra nel dettaglio dell’idea imprenditoriale.
Spiega:
- Settore di riferimento (es. ristorazione, artigianato, servizi digitali, turismo esperienziale ecc.)
- La tipologia dell’attività (bar, laboratorio, agenzia, e-commerce…)
- Le finalità (es. valorizzare i prodotti locali, creare occupazione, rispondere a un bisogno specifico del territorio)
- I tuoi valori fondanti, la mission (cosa fai e perché lo fai) e la vision (dove vuoi arrivare)
3. Analisi di mercato
Qui devi dimostrare di conoscere il contesto in cui andrai a operare:
- Qual è il tuo target di clientela?
- Quali sono i trend attuali nel tuo settore?
Ad esempio: il turismo enogastronomico è in crescita?
C’è un ritorno dei giovani al Sud?
La digitalizzazione dei servizi è una priorità? - Come si posiziona la tua idea rispetto alla concorrenza?
Concludi con un’analisi SWOT ben fatta: metti in evidenza i tuoi punti di forza, le criticità da migliorare, le opportunità da cogliere e i rischi da monitorare.
4. Piano operativo
Mostra come intendi trasformare l’idea in attività concreta:
- Dove sarà localizzata la tua impresa e perché (un centro storico da rilanciare, un borgo turistico, una zona industriale…)
- Chi farà cosa: presenta il team, i ruoli e le competenze
- Spiega l’organizzazione del lavoro quotidiano, eventuali turni, collaborazioni, fornitori
5. Piano economico-finanziario
Qui entra in gioco la sostenibilità reale del progetto.
Devi includere:
- Costi di avvio: attrezzature, ristrutturazioni, acquisto materie prime, marketing iniziale
- Le previsioni di fatturato: quanto pensi di incassare mese per mese?
- Il punto di pareggio (break-even): dopo quanto tempo prevedi di coprire i costi e iniziare a guadagnare?
- Le fonti di finanziamento: il bando Resto al Sud copre una parte dei costi, ma ci sono anche fondi propri, prestiti, crowdfunding?
6. Marketing e comunicazione
In questa sezione spiega come intendi promuovere la tua attività:
- Canali promozionali: social media, sito web, e-commerce, piattaforme di delivery, eventi locali
- Strategia di branding: come costruisci la tua identità?
Il tuo progetto parla di Made in Sud, eccellenze locali, tradizione rivisitata?
Hai pensato a packaging e narrazione coerente? - Storytelling e territorialità possono fare la differenza, soprattutto se il tuo progetto punta anche al turismo o alla valorizzazione culturale.
7. Sostenibilità e impatto sociale
Oggi ogni bando, compreso Resto al Sud, guarda anche agli impatti a lungo termine:
- Quali saranno i risvolti occupazionali?
- Quante persone coinvolgerai direttamente o indirettamente?
- Come contribuirai alla valorizzazione del territorio?
- Il tuo progetto promuove pari opportunità, inclusione sociale o sostenibilità ambientale?
Redigere un Business Plan efficace non è solo una questione di scrivere bene: è una questione di strategia, numeri, visione imprenditoriale e conoscenza approfondita del bando Resto al Sud.
Ecco perché affidarsi a Sud Starter fa davvero la differenza.
Il nostro team conosce a fondo le dinamiche del bando e ti aiuta a tradurre la tua idea in un progetto solido e credibile, in linea con i criteri richiesti da Invitalia.
Lavoriamo al tuo fianco per analizzare il mercato, definire obiettivi realistici, individuare i giusti canali di marketing, fare previsioni economiche coerenti e creare una struttura professionale che aumenti concretamente le probabilità di approvazione.
Non ci limitiamo a “scrivere il business plan”: ti aiutiamo a costruire un progetto imprenditoriale con basi solide, sostenibile nel tempo e pronto a crescere.
Con Sud Starter hai un partner esperto, che parla il linguaggio delle startup del Sud e sa cosa serve davvero per far partire con successo una nuova attività.
Non lasciare al caso un documento così importante: affidati a chi ha già aiutato decine di imprenditori a trasformare la loro idea in impresa.
Business Plan sbagliato può farti perdere tutto
Un Business Plan scritto male può rappresentare il principale ostacolo tra te e l’ottenimento del finanziamento Resto al Sud 2025.
Non basta avere una buona idea: devi saperla raccontare in modo professionale, strutturato, credibile.
Molti progetti vengono bocciati non perché poco validi, ma perché presentati male.
Ecco gli errori più comuni da evitare assolutamente:
1. Dati economici incoerenti o poco realistici
Presentare previsioni economiche troppo ottimistiche, senza una base solida, è uno degli errori più gravi.
Se dichiari fatturati esagerati già dal primo anno o sottostimi i costi di avviamento, il tuo progetto perde credibilità.
Il piano finanziario deve essere coerente, documentato, e supportato da logica imprenditoriale.
I valutatori si accorgono subito quando i numeri non stanno in piedi.
2. Mancanza di analisi del mercato e dei competitor
Non conoscere il proprio mercato di riferimento è come partire bendati.
Un buon Business Plan deve dimostrare che hai studiato il contesto: chi sono i tuoi potenziali clienti?
Quali sono i bisogni a cui rispondi?
Chi sono i tuoi concorrenti?
Quali sono le tendenze emergenti?
Ignorare questi aspetti significa trasmettere l’idea che la tua iniziativa non sia consapevole della realtà in cui si inserisce.
3. Inserimento di spese non ammissibili
Uno degli errori più frequenti è indicare spese che il bando Resto al Sud non consente di coprire, come stipendi, promozione pura o acquisto di immobili.
Questo dimostra scarsa conoscenza del regolamento e può causare la bocciatura del progetto.
È fondamentale conoscere nel dettaglio quali voci sono finanziabili e quali no, per costruire un piano di investimento ammissibile.
4. Linguaggio generico, senza focus sull’innovazione
Scrivere un Business Plan con frasi vaghe, slogan pubblicitari o descrizioni troppo generiche è un errore fatale.
Il documento deve essere tecnico, preciso, orientato ai risultati, e soprattutto mettere in luce cosa rende la tua idea diversa, innovativa e attuale.
Ricorda: chi legge deve capire perché proprio la tua attività merita il finanziamento.
5. Nessun legame con il territorio o con i trend attuali
Il bando Resto al Sud punta a valorizzare il Mezzogiorno.
Se il tuo progetto non dimostra un impatto positivo sul territorio, se non si collega ai bisogni locali o ai trend (come turismo sostenibile, digitalizzazione, ritorno dei giovani), rischi di apparire fuori contesto.
Un Business Plan vincente evidenzia come l’impresa contribuisce allo sviluppo locale e intercetta le nuove esigenze della società.
Perché affidarsi a Nocera Consulting – Sud Starter: la guida giusta per il tuo progetto
Affrontare il bando Resto al Sud 2025 senza un supporto esperto può essere rischioso: i passaggi burocratici, le regole tecniche e i documenti richiesti sono tanti, e ogni errore può compromettere l’intera domanda.
Per questo affidarsi a Nocera Consulting – Sud Starter significa mettere il proprio progetto in mani sicure e competenti, dalla prima idea fino all’erogazione del contributo.
Siamo un team di professionisti specializzati nell’accompagnare giovani e imprenditori del Mezzogiorno attraverso tutte le fasi del bando.
Ecco cosa facciamo concretamente per te:
- Verifica dei requisiti e assistenza alla registrazione su Invitalia
Ti aiutiamo a capire se possiedi tutti i requisiti richiesti e ti guidiamo passo dopo passo nell’iscrizione sulla piattaforma ufficiale, evitando errori o blocchi. - Redazione del Business Plan professionale
Il nostro team redige un Business Plan su misura, chiaro, ben strutturato e convincente, perfettamente allineato con i criteri richiesti da Invitalia.
Non si tratta di un semplice documento: è la chiave per ottenere l’approvazione. - Analisi di mercato personalizzata per il tuo settore
Studiamo a fondo il contesto in cui vuoi operare, individuiamo i trend più rilevanti, analizziamo la concorrenza e definiamo il tuo posizionamento.
Così il tuo progetto si presenta con una visione strategica e consapevole. - Gestione dell’invio online e dei rapporti con la banca
Ci occupiamo direttamente dell’invio della domanda, della documentazione da allegare, dei contatti con la banca convenzionata e di ogni aspetto amministrativo.
Tu non dovrai preoccuparti di nulla. - Affiancamento nella rendicontazione finale
Una volta ottenuto il contributo, ti assistiamo anche nella fase di rendicontazione, aiutandoti a presentare le spese in modo corretto e ad accedere all’erogazione del saldo.
Hai un’idea e vuoi trasformarla in un’impresa concreta nel Sud?
Non lasciare che burocrazia, errori o incertezze ti blocchino.
👉 Contatta Nocera Consulting – Sud Starter e costruisci con noi un Business Plan vincente, professionale e su misura per te.
Ti affianchiamo in ogni fase del bando Resto al Sud 2025, dalla verifica dei requisiti alla rendicontazione finale.
Scrivici oggi stesso per una consulenza gratuita e inizia a dare forma al tuo futuro imprenditoriale!
Inizia da qui. Inizia adesso.
Il Sud ti aspetta.




