Se il tuo sogno è diventare imprenditore e aprire un’azienda che valorizzi i sapori del Sud – dal laboratorio di trasformazione di prodotti tipici al ristorante a km 0 – il bando 2025 “Resto al Sud” (in realtà un incentivo «a sportello» senza scadenze rigide) è la corsia preferenziale per partire con il piede giusto.
Con questa guida firmata Nocera Consulting scoprirai:
- come funziona l’incentivo, davvero coperto al 100 % delle spese ammissibili;
- i requisiti chiave per la domanda 2025;
- un percorso passo-passo per aprire un’attività o aprire un ristorante;
- consigli di mercato dedicati a industria alimentare, ristorazione e turismo gastronomico;
- errori da evitare, FAQ lampo e una poderosa chiamata all’azione per prenotare la tua consulenza gratuita.
Quanto puoi ottenere con “Resto al Sud 2025”: numeri che contano davvero
Uno dei punti di forza dell’incentivo “Resto al Sud” è la sua generosità economica: parliamo di un contributo a fondo perduto pari al 50% dell’investimento, unito a un finanziamento bancario coperto dal Fondo di Garanzia per le PMI, con interessi completamente a carico di Invitalia.
Questo significa che puoi avviare la tua attività con una struttura di finanziamento estremamente agevolata, senza dover sostenere costi per interessi bancari.
Per le attività individuali, l’importo massimo finanziabile è di 60.000 euro.
Se invece scegli la forma societaria, l’incentivo si amplia: puoi ottenere fino a 50.000 euro per ciascun socio, fino a un massimo complessivo di 200.000 euro.
È una leva potente per chi desidera creare un’impresa condivisa, magari con amici, colleghi o familiari.
Ma non è finita qui: una volta concluso il progetto e avviata l’attività, potresti accedere anche a un bonus aggiuntivo per il capitale circolante (cioè le spese quotidiane di gestione).
Si tratta di 15.000 euro extra per le ditte individuali o 10.000 euro a socio per le società, fino a un massimo complessivo di 40.000 euro.
Tutto questo è reso possibile da una dotazione finanziaria ancora ampia: nel 2025 sono disponibili ben 1,25 miliardi di euro, pronti per essere assegnati a chi ha un progetto serio, concreto e radicato nei territori del Mezzogiorno.
In breve, “Resto al Sud” non è solo un incentivo: è una vera occasione per partire con solide basi economiche e senza il peso di interessi bancari.
E il momento per approfittarne è adesso.
Requisiti di accesso 2025: a chi è destinato “Resto al Sud”?
Per accedere agli incentivi “Resto al Sud 2025”, è importante conoscere bene i requisiti richiesti, che sono stati pensati per favorire l’imprenditorialità giovanile e adulta in territori con forti potenzialità di sviluppo, ma anche con storiche difficoltà economiche.
Età
Il bando è rivolto a chi ha tra i 18 e i 55 anni (non ancora compiuti).
Una fascia ampia, che include non solo giovani aspiranti imprenditori, ma anche professionisti e lavoratori maturi che vogliono cambiare vita o mettersi in proprio.
Interessante notare che il limite di età viene eliminato nei 24 comuni del cratere sismico del Centro Italia, proprio per incentivare la rinascita economica in zone colpite da eventi drammatici.
Residenza
Un altro requisito chiave è la residenza.
Puoi partecipare se già abiti in una delle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia) o in uno dei 116 comuni del cratere sismico del Centro Italia.
Se non sei ancora residente, puoi comunque fare domanda, impegnandoti a trasferirti entro 60 giorni dall’approvazione della pratica (oppure entro 120 giorni se vivi all’estero).
Questo punto rappresenta una vera opportunità anche per chi vuole rientrare al Sud, magari dopo anni di lavoro fuori regione o all’estero.
Status lavorativo
Per tutta la durata del finanziamento non potrai avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Una misura pensata per garantire che il progetto d’impresa sia il tuo vero obiettivo, e non un’attività marginale.
In pratica, devi puntare tutto sulla tua idea e sul tuo futuro da imprenditore.
Posizione imprenditoriale
Infine, per poter accedere al contributo, la tua impresa dev’essere nata dopo il 21 giugno 2017, e non devi aver beneficiato di incentivi simili a livello nazionale negli ultimi 3 anni.
Questo per favorire nuovi progetti e offrire pari opportunità a chi non ha ancora ricevuto sostegni pubblici.
Il food come motore di impresa nel Sud
Tra le attività più promettenti per accedere a “Resto al Sud 2025”, il settore dell’industria alimentare e della ristorazione spicca per potenzialità di crescita, sostenibilità e legame con il territorio.
Il food, infatti, non è solo una delle eccellenze del Mezzogiorno: è un ponte tra tradizione e innovazione, un settore in grado di generare valore economico, occupazione e turismo esperienziale.
Ma non tutte le idee hanno lo stesso impatto.
Per questo è fondamentale puntare su progetti solidi e differenzianti, capaci di combinare artigianalità, digitalizzazione e attrattività turistica.
Ecco alcuni esempi di attività considerate “forti” nell’ambito food secondo le linee guida di Nocera Consulting:
- Micro-birrificio artigianale con tap-room e visite guidate
Non è solo produzione, ma anche esperienza: un impianto locale dove si creano birre a filiera corta, si racconta il processo produttivo e si coinvolge il pubblico con degustazioni e tour.
Una formula perfetta per attrarre turisti e valorizzare materie prime locali. - Laboratorio di conserve di eccellenza regionale con e-commerce in abbonamento
Qui il valore sta nella specializzazione di nicchia e nella scalabilità digitale: conserve tipiche, sott’olio, marmellate o sughi artigianali venduti online con formule in abbonamento mensile, creando fidelizzazione e ritorno economico costante. - Ristorante a km 0 con menù stagionale e vendita online di meal-box
Un progetto che sposa la sostenibilità ambientale e l’esperienza gastronomica anche a casa: menù stagionali con ingredienti locali e la possibilità di ordinare box con le stesse ricette per cucinare a casa, magari accompagnate da video tutorial o eventi live.
Su cosa puoi investire davvero: le spese ammissibili per “Resto al Sud”
Uno degli aspetti più interessanti del bando “Resto al Sud” è la flessibilità d’investimento, pensata per rispondere alle esigenze concrete di chi vuole aprire o far crescere un’attività, soprattutto nei settori legati al food e alla ristorazione.
Ma attenzione: per essere ammessi al finanziamento, gli investimenti devono rientrare in specifiche categorie di spesa definite da Invitalia.
Ecco le principali voci ammissibili, con esempi concreti che mostrano come tradurre il contributo in strumenti reali per il tuo business:
- Ristrutturazioni (fino al 30%)
Fondamentali per rendere i locali funzionali, sicuri e accoglienti.
Si può investire, ad esempio, nella realizzazione di una cucina a vista, sempre più richiesta nei format gourmet, o nell’abbattimento delle barriere architettoniche, rendendo il locale accessibile a tutti e in regola con le normative. - Macchinari e impianti
Il cuore operativo dell’attività.
Parliamo di attrezzature professionali come pastorizzatori, abbattitori di temperatura, o linee per il confezionamento sottovuoto: strumenti indispensabili per garantire qualità, igiene e lunga conservazione, soprattutto nei laboratori artigianali e nei ristoranti evoluti. - Digitalizzazione
Essere competitivi oggi significa essere anche digitali.
Il bando consente di finanziare software HACCP per la tracciabilità alimentare, ma anche piattaforme e-commerce, indispensabili per vendere online, e gestionali per le prenotazioni, per automatizzare e migliorare l’esperienza del cliente. - Materie prime e utenze (spese di circolante fino al 20%)
Anche l’approvvigionamento iniziale rientra tra le spese ammissibili, ma con un limite.
Puoi investire ad esempio nelle prime forniture di prodotti DOP/IGP, che valorizzano la filiera corta e l’eccellenza territoriale, oppure nell’energia sostenibile per alimentare le celle frigo, abbattendo i costi a lungo termine. - Marketing innovativo
Infine, puoi destinare parte dei fondi a campagne pubblicitarie sui social media, purché siano collegate al lancio dell’e-commerce o dell’attività.
Attenzione: non sono ammesse spese retroattive, per cui tutto deve essere pianificato in fase progettuale.
Come aprire la tua attività con “Resto al Sud”: la procedura, passo dopo passo
Aprire un’attività con Resto al Sud non significa semplicemente ricevere un finanziamento: vuol dire intraprendere un percorso ben strutturato, che parte dall’idea imprenditoriale e arriva alla concreta realizzazione del tuo progetto.
Ogni fase è fondamentale e richiede precisione, ma grazie al supporto di una guida come questa – e, se lo desideri, alla consulenza di esperti – puoi affrontare tutto con maggiore sicurezza.
1. Preparazione degli strumenti digitali
Il primo passo è abilitare la tua identità digitale, indispensabile per accedere ai servizi di Invitalia.
Devi disporre di uno tra SPID, CNS o CIE, oltre alla firma digitale e a una casella PEC attiva.
Sono strumenti ormai obbligatori per ogni pratica pubblica, quindi è bene attivarli con largo anticipo.
2. Registrazione sul portale Invitalia
Dopo aver preparato tutto, entra nella sezione riservata del sito Invitalia e crea il tuo profilo personale.
Solo da lì potrai iniziare la compilazione e l’invio del progetto.
3. Compilazione del Business Plan
Questa è la parte più delicata e strategica: Invitalia ti fornisce un format da compilare online, ma serve chiarezza e coerenza tra i numeri e l’idea.
Oltre al piano, dovrai caricare documenti essenziali come:
- Preventivi firmati per le spese previste,
- CV dei soci, per dimostrare le competenze,
- L’atto costitutivo (o almeno una bozza, se la società non è ancora nata),
- Planimetrie dei locali in cui opererai,
- Un piano dettagliato di spesa, suddiviso per categorie ammissibili.
4. Invio della domanda
Una volta completata la documentazione, firma digitalmente tutto e invia la domanda tramite il portale.
Riceverai una PEC di conferma protocollata, che ufficializza la tua candidatura.
5. Valutazione e colloquio
Entro circa 60 giorni, Invitalia analizza il progetto.
Se ritenuto idoneo, ti convocheranno (insieme a tutti i soci) a un colloquio online su Teams con un analista Invitalia.
È obbligatoria la presenza di tutti i soci: anche un’assenza può comportare il rigetto dell’intera domanda.
6. Esito positivo: partono gli adempimenti
Se tutto va bene, riceverai l’approvazione.
A quel punto hai 60 giorni di tempo per:
- Trasferire la residenza (se non già residente in una delle regioni ammesse);
- Costituire formalmente l’impresa (massimo 120 giorni se ti trovi all’estero);
- Chiudere l’istruttoria con la banca convenzionata, che deve erogare il finanziamento entro 45 giorni.
7. Erogazioni e SAL
Il contributo viene erogato in due tranche:
- Un primo SAL (Stato Avanzamento Lavori), quando hai già realizzato almeno il 50% delle attività previste;
- Il saldo finale + bonus per il circolante arriva dopo un sopralluogo di verifica da parte di Invitalia, che liquida l’importo entro 60 giorni dalla tua richiesta.
8. Timeline orientativa
Per avere un’idea dei tempi:
- Presentazione della domanda → circa 60 giorni per la valutazione
- Firma del mutuo → avvio degli investimenti
- 18-24 mesi per completare il progetto
- Richiesta saldo finale e chiusura
Consigli pratici per aprire un ristorante o un laboratorio food (e ottenere il massimo dal bando)
Avere un’idea di business non basta: per trasformarla in un progetto vincente – e ottenere l’incentivo Resto al Sud – serve una visione concreta, dati a supporto e strategie mirate.
Se stai pensando di aprire un ristorante, una gastronomia o un laboratorio di trasformazione alimentare nel Mezzogiorno, questi consigli pratici possono fare la differenza sia nel Business Plan, sia nella realizzazione dell’attività.
5.1 Analizza il mercato “Made in Sud”
Il turismo enogastronomico nel Sud Italia cresce ogni anno a ritmi superiori alla media nazionale: secondo gli ultimi dati, l’aumento si attesta intorno al +9% annuo.
Formule come le esperienze in masseria con degustazione registrano il tutto esaurito da aprile a ottobre, diventando un richiamo per turisti italiani e stranieri in cerca di autenticità e sapori locali.
Utilizza fonti ufficiali come ISTAT, Borsa Italiana del Turismo, portali OTA e osservatori regionali per misurare la domanda reale.
Inserire questi dati nel tuo Business Plan, oltre a dimostrare consapevolezza del mercato, ti aiuta ad aumentare il punteggio di merito nella valutazione Invitalia.
5.2 Scegli una location che racconti una storia
La posizione del locale non è solo una questione logistica, ma anche strategica ed emozionale.
- Se scegli un centro storico, puoi beneficiare di un alto flusso pedonale e costruire un progetto che valorizzi lo storytelling culturale: l’atmosfera, l’identità architettonica e la narrazione territoriale migliorano anche la reputazione online (recensioni, social engagement).
- Se invece opti per un’area rurale o un agriturismo, puoi puntare su elementi come la filiera corta, l’ospitalità diffusa, e accedere a ulteriori bandi regionali integrativi.
Qui il progetto si sposa con sostenibilità, esperienza immersiva e turismo lento: elementi molto premiati anche a livello europeo.
5.3 Le certificazioni sono una leva competitiva
Nel mondo del food, qualità e tracciabilità non sono più optional. Se riesci a ottenere – o prevedere nel Business Plan – certificazioni come BIO, DOP, IGP, rafforzi la proposta di valore della tua impresa.
Questi riconoscimenti non solo comunicano fiducia ai consumatori, ma ti aprono anche le porte a canali GDO premium, distributori specializzati e mercati internazionali.
Le certificazioni vanno pensate come asset strategici: investire in qualità ti distingue dai competitor e aumenta le opportunità di espansione.
5.4 Punta sull’omnicanalità digitale
Nel food business moderno, essere presenti solo “offline” non basta.
È fondamentale progettare un’impresa digitale e omnicanale, capace di interagire con i clienti su più fronti. Integra nel tuo progetto:
- Prenotazione del tavolo online (via Google, The Fork, o Booking Engine dedicati);
- E-commerce di prodotti artigianali o meal-box a domicilio;
- Servizi di delivery e click&collect;
- Social selling: usa Instagram Shop, TikTok LIVE e strumenti di live commerce per raggiungere nuovi pubblici.
Tutti questi elementi rientrano tra le spese ammissibili di digitalizzazione.
Prevedi un budget specifico per il video storytelling, un QR-menu multilingua e una landing page ottimizzata per mobile: strumenti oggi indispensabili per migliorare l’esperienza utente e scalare il progetto anche online.
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Seguiremo il caricamento della domanda e la trattativa con banca/Invitalia fino all’ultima erogazione.




