Presentare una domanda per il bando Resto al Sud 2.0 può rappresentare un punto di svolta per chi desidera avviare un’attività nel Mezzogiorno o in altre aree svantaggiate d’Italia.
Ma attenzione: errori banali, documenti incompleti o una pianificazione superficiale possono compromettere l’accesso ai finanziamenti.
In questa guida ti accompagniamo passo dopo passo nella preparazione e presentazione della domanda, con un focus sulle tempistiche, la documentazione necessaria, le piattaforme da usare e tanti consigli pratici per evitare gli errori più frequenti.
Che tu sia un giovane aspirante imprenditore, un professionista o parte di una società pronta a partire, questa guida ti aiuterà a muoverti con sicurezza nel processo burocratico del bando.
- Perché presentare la domanda a Resto al Sud 2.0?
Resto al Sud 2.0 è un incentivo statale promosso da Invitalia, che sostiene la creazione di nuove imprese e attività professionali in specifiche aree geografiche italiane. Le agevolazioni coprono il 100% delle spese ammissibili, attraverso:
- 50% contributo a fondo perduto
- 50% finanziamento bancario garantito dallo Stato, con interessi a carico di Invitalia
- Contributo aggiuntivo per il capitale circolante
Questo significa che, se ben progettato e motivato, il tuo progetto può partire senza che tu debba investire capitali personali iniziali. Ma solo se la tua domanda viene preparata nel modo corretto.
- Chi può presentare la domanda?
Possono presentare domanda:
- Giovani tra i 18 e i 55 anni
- Residenti o intenzionati a trasferirsi in:
- Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia
- 116 comuni del cratere sismico del Centro Italia
- Isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord
- Persone che non hanno un impiego stabile e non risultano già titolari di impresa attiva
- Aspiranti liberi professionisti o soci di nuove imprese
- Step-by-step: come fare domanda per Resto al Sud 2.0
Step 1: Valutazione della fattibilità del progetto
Prima di iniziare, chiediti:
- Il mio progetto è realizzabile nel territorio previsto dal bando?
- Ho un’idea di impresa coerente con i settori finanziabili?
- Ho bisogno di supporto per redigere un business plan?
Ricorda: settori ammessi sono industria, artigianato, turismo, commercio, servizi e professioni. Sono escluse le attività agricole.
Step 2: Registrazione alla piattaforma Invitalia
Per avviare la pratica:
- Collegati al sito www.invitalia.it
- Accedi con SPID o CIE
- Vai alla sezione dedicata a Resto al Sud
- Compila il form di richiesta online
Step 3: Redazione del business plan
È la parte più importante della domanda. Deve includere:
- Descrizione dell’attività
- Analisi del mercato di riferimento
- Strategia commerciale
- Organizzazione aziendale
- Piano economico-finanziario (con costi previsti, ricavi attesi, cash flow)
Suggerimento: evita modelli generici. Ogni business plan deve essere personalizzato, sostenibile e chiaro.
Step 4: Raccolta dei documenti
Per allegare la domanda, dovrai fornire:
- Documento di identità e codice fiscale
- Curriculum vitae
- Preventivi delle spese
- Atto costitutivo (se impresa già costituita)
- Business plan completo
- Eventuale documentazione integrativa richiesta
- Tempistiche per l’invio e l’esito
La domanda può essere presentata in qualsiasi momento (non ci sono scadenze fisse), ma attenzione:
- Invitalia valuterà la domanda entro circa 60 giorni
- Se ci sono carenze documentali, può richiedere integrazioni
- Dopo l’approvazione, avrai accesso al contributo a fondo perduto
- Poi partirà l’iter con la banca partner per il finanziamento garantito
❗Importante: non avviare l’attività prima di ricevere l’approvazione.
- Piattaforme e strumenti digitali da usare
- Invitalia.it: per tutto l’iter ufficiale della domanda
- SPID/CIE: obbligatori per accedere
- PEC: ti servirà per le comunicazioni ufficiali
- Portale della banca partner: per la fase di finanziamento
- Consigli utili per evitare gli errori più frequenti
Una delle ragioni più comuni per cui tante domande di Resto al Sud 2.0 vengono rigettate o messe in attesa è la presenza di errori evitabili, spesso legati a disattenzione o scarsa preparazione.
Eppure, con una corretta informazione e un minimo di supporto tecnico, questi ostacoli possono essere superati facilmente.
Vediamo allora i cinque errori più diffusi e come evitarli.
✅ 1. Non sottovalutare il business plan
Il business plan non è un semplice documento da allegare per formalità: è il cuore pulsante della tua domanda.
Rappresenta la tua idea, la tua visione imprenditoriale e la strategia con cui intendi renderla sostenibile.
Un business plan credibile deve raccontare in modo chiaro:
- cosa vuoi fare;
- perché il tuo progetto è necessario nel mercato attuale;
- come pensi di raggiungere la sostenibilità economica.
Un piano superficiale, con numeri a caso o senza una reale analisi di mercato, viene scartato quasi automaticamente.
Ricorda: Invitalia vuole vedere idee forti, ma anche realistiche e ben strutturate.
✅ 2. Evita di inserire spese non ammissibili
Non tutte le spese sono finanziabili.
Un errore frequente è inserire nel piano voci non previste dal bando, come l’acquisto di automobili, beni usati o corsi di formazione generici.
Questo dimostra mancanza di conoscenza del bando e porta spesso al rigetto dell’intera pratica.
È fondamentale leggere con attenzione le linee guida e costruire un piano spese in linea con le direttive.
Se hai dubbi, è meglio rinunciare a una voce piuttosto che rischiare l’inammissibilità.
✅ 3. Documentazione incompleta = bocciatura assicurata
Invitalia lavora su numeri importanti, con migliaia di domande all’anno.
La completezza della documentazione non è una questione secondaria.
Basta anche solo un documento mancante – un curriculum, un preventivo, un’autodichiarazione – per bloccare tutto l’iter.
Inoltre, non dimenticare che alcuni file devono avere un formato specifico (PDF, firmato digitalmente, ecc.), e che l’upload sulla piattaforma Invitalia richiede attenzione.
In sintesi: nessuna leggerezza nella fase documentale.
✅ 4. Non copiare modelli online
Cercare “business plan Resto al Sud esempio” su Google può sembrare una scorciatoia, ma è spesso una trappola.
Invitalia riceve centinaia di documenti identici o con frasi copia incollate.
Il risultato?
Il tuo progetto verrà percepito come standardizzato, poco credibile e poco motivato.
Un’idea d’impresa, per essere vincente, deve rispecchiare la tua unicità e il tuo radicamento nel territorio.
Racconta la tua storia, la tua esperienza, i bisogni che hai individuato nella tua zona.
Questo fa la differenza.
✅ 5. Chiedi supporto a chi conosce il bando
Ultimo ma non meno importante: non improvvisare.
Resto al Sud è un’opportunità concreta, ma complessa.
Dalla stesura del business plan alla gestione delle tempistiche, fino alla rendicontazione delle spese: serve esperienza.
Affidarti a professionisti come Nocera Consulting significa non perdere tempo, non commettere errori e aumentare le possibilità di ottenere il finanziamento.
Un consulente esperto conosce i criteri di valutazione di Invitalia, sa come strutturare al meglio i documenti e può guidarti con precisione in ogni fase del processo.
- Cosa succede dopo l’approvazione?
Dopo l’esito positivo:
- Ricevi il contributo a fondo perduto
- Attivi la convenzione con la banca partner
- Avvii le spese come da piano approvato
- Entro 24 mesi devi realizzare il progetto
- Ogni spesa deve essere tracciabile e documentata
Il progetto viene monitorato, quindi attenzione a non cambiare settore o destinazione d’uso dei fondi senza autorizzazione.
- Resto al Sud 2.0 conviene?
Assolutamente sì, se:
- Hai un progetto chiaro e una visione imprenditoriale realistica
- Rientri nei territori e requisiti richiesti
- Hai bisogno di un sostegno concreto per partire, senza ricorrere a prestiti personali
Con il giusto supporto e una documentazione ben curata, le probabilità di successo sono alte.
Presentare la domanda per Resto al Sud 2.0 non è solo una questione burocratica: è un vero percorso di progettazione imprenditoriale.
Serve chiarezza, visione e precisione.
Seguendo i passaggi giusti e affidandoti a professionisti esperti, potrai cogliere un’opportunità concreta per trasformare la tua idea in un’impresa.
Se vuoi essere certo di non sbagliare nulla e di avere un progetto competitivo, Nocera Consulting ti affianca in ogni fase: dalla consulenza iniziale alla presentazione della domanda, fino al monitoraggio dell’investimento.
Contattaci ora: la tua impresa può cominciare oggi.




